Santuario dell'Avvocatella



Il Santuario della Maria SS.ma Avvocatella, situato in una piccola grotta su una collina di Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno, vanta origini antiche e misteriose.
Fondato nel XVII secolo, fu anticamente definito Santuario dei pipistrelli per la presenza di animali e spettri che hanno abitato il luogo. Proprio a causa di queste figure che spaventavano gli avventori, la grotta, per lungo tempo, versò in uno stato d’abbandono e degrado.

L’attuale nome del Santuario è legato ad un particolare episodio, avvenuto nel 1654, che ha per protagonista il sacerdote della parrocchia di S. Cesario, Don Federico Davide, il quale, un giorno, per riscuotere una tassa per la farina, passò davanti alla grotta e incontrò un ciabattino che si offrì di riparargli le scarpe rotte ma, a lavoro concluso, chiese al sacerdote un compenso tanto alto da fargli esclamare “Gesù e Maria”. Quest’espressione detta d’impulso non solo fece scomparire l’uomo ma provocò degli strani rumori che terrorizzarono il religioso e lo fecero scappare via.
Trascorso del tempo da quest’episodio, il Padre volle porre nella grotta un’immagine per rendere sacro il luogo e proteggerlo da altre spiacevoli vicende. L’icona portava il titolo di “Avvocata” e ritraeva la Madonna Maria con in grembo il Bambino Gesù.
Da quel momento in poi, la grotta fu ribattezzata con il nome di Grotta della Madonnella o dell’Avvocatella.

In seguito un povero frate francescano, Frate Angelo Maria del Convento di Cava, fece realizzare una nicchia con l’immagine della Madonna Avvocatella e la abbellì con una lampada e corone d’oro, annunciando che in quel luogo sarebbe presto sorto un santuario, meta di pellegrini ai quali la Madonna avrebbe concesso tante benedizioni.

Il Santuario dell’Avvocatella e i casi di esorcismo

Il Santuario della Maria SS.ma Avvocatella è anche noto per i diversi casi di esorcismo risolti dai monaci. Su una lapide collocata sulla porta della Chiesa si può leggere: “Vi fu un tempo che Satana nascosto in questa grotta insidiava tutti, come un leone nel suo covile. Ma poi la devozione dei fedeli con pie elemosine spianò la pietra nell’anno 1702, quando la chiesa cavese era governata dall’Ill.mo Vescovo D. Mario Carmigliano. Trasformò questa spelonca, la cui bocca fu tramutata in porta del Tempio, affinché, laddove il nostro avversario come belva minacciava, ivi Maria nostra Avvocata, Madre dell’Agnello divino, col suo celeste patrocinio ci proteggesse. 

Non temere, perché la Vergine potente abita nel cavo di questa roccia. Entra nella grotta. L’ombra della volta ciclopica ti difenderà. O se tu sei l’uomo dei desideri, parla alla spelonca: ella ti darà tutto ciò che desidera il tuo cuore.”


Da oltre trent’anni, grazie alla guida del monaco benedettino Gennaro Costabile Lo Schiavo, si svolgono attività e preghiere di liberazione dall’esorcismo che richiamano devoti di ogni parte della Campania il 13 di ogni mese, data in cui i fedeli salgono a piedi il monte Falerzio, rinnovando in questo modo la loro devozione alla Madonna dell’Avvocata. La scelta del 13 non è casuale poiché, da circa vent’anni, si diffonde nel santuario il messaggio della Madonna apparsa a Fatima in quello stesso giorno. Per questo motivo la struttura è nota anche con il nome di “Santuario della Piccola Fatima”.Nel corso dei decenni si rammentano così tanti episodi di prodigi avvenuti che, nel 1743, il Padre Generale dell’Ordine Camaldolese, abbellì la statua della Vergine ed del Bambino con corone d’oro.

Il Santuario della Maria SS.ma Avvocatella non fu noto solo per i miracoli ma risultò famoso anche per i diversi casi di esorcismo risolti dai monaci.Da oltre trent’anni, grazie al monaco benedettino Gennaro Costabile Lo Schiavo, nonché rettore del luogo, si svolgono attività e preghiere di liberazione dall’esorcismo. Ne è un esempio la supplica che si svolge ogni giorno alla fine della funzione pomeridiana. Su una lapide posta sulla porta della Chiesa è possibile leggere:
“Vi fu un tempo che Satana nascosto in questa grotta insidiava tutti, come un leone nel suo covile.
Ma poi la devozione dei fedeli con pie elemosine spianò la pietra nell’anno 1702, quando la chiesa cavese era governata dall’Ill.mo Vescovo D. Mario Carmigliano. Trasformò questa spelonca, la cui bocca fu tramutata in porta del Tempio, affinché, laddove il nostro avversario come belva minacciava, ivi Maria nostra Avvocata, Madre dell’Agnello divino, col suo celeste patrocinio ci proteggesse.
Non temere, perché la Vergine potente abita nel cavo di questa roccia.
Entra nella grotta. L’ombra della volta ciclopica ti difenderà.
O se tu sei l’uomo dei desideri, parla alla spelonca: ella ti darà tutto ciò che desidera il tuo cuore.”
Il 13 di ogni mese, i fedeli sono pronti a salire a piedi il monte Falerzio, per rinnovare la loro devozione alla Madonna dell’Avvocata. Il giorno 13 perché 20 anni si ricorda nel santuario il messaggio della madonna apparsa a Fatima. 

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