Storia delle Streghe e dell'Inquidizione: la Caccia alle Streghe


Miei cari lettori, iniziamo per prima cosa un pò di storia, così da avere un  quadro totale, di quello che è successo e poi inizieremo il nostro cammino....

Negli anni la maggior parte delle persone accusate di stregoneria era di sesso femminile, poiché si riteneva che le donne fossero più facilmente soggette a cedere alla tentazione del Maligno.
Nell’accusa di stregoneria incorrevano per lo più le levatrici e bambinaie, ostetriche e ginecologhe e tutte le donne che per professione erano a contatto con i bambini, persone a cui il popolo ricorreva, non avendo soldi per chiamare i dottori che comunque in quel periodo non avevano certo le stesse conosenze di oggi e che erano spesso ingabbiati nei condizionamenti cultirali del periodo.


Le levatrici conoscevano i metodi anticoncezionali, i procedimenti per interrompere la gravidanza o il sistema per alleviare le doglie del parto: l’ignoranza popolare portò ad accusare le donne innocenti di stregoneria per la morte di una donna durante il parto o di un neonato, perché le streghe venivano considerate avide di bambini non battezzati da sacrificare al Diavolo per cibarsene durante i Sabba.
Venivano considerate streghe anche tutte le donne che possedevano un bagaglio di sapere e rimedi appresi dalla natura, come le erboriste e le guaritrici popolari, donne quindi che sapevano sfruttare le virtù positive delle piante e che conoscevano l’anatomia umana. Di fronte a questi sintomi di malattie all’epoca inspiegabili, queste donne intervenivano con successo preparando succhi estratti da fiori e radici: preparando sonniferi, calmanti, analgesici o eccitanti.

Purtroppo non tutte le guaritrici ed erboriste facevano del bene: chi sa come annientare o alleviare il dolore sa anche come procurare del male, ad esempio veleni estratti dalle piante. Per questo molte donne dedite ad attività “alternative” furono perseguitate e contro di loro si scatenò una vera guerra.



Tra il 1550 e il 1650 decine di migliaia di persone furono mandate a morte in tutta Europa con l’accusa di stregoneria. La maggior parte dei processi alle streghe si basava sul metodo inquisitorio, secondo il quale i membri di una comunità, o un magistrato, potevano citare in giudizio una persona sulla base di voci, sospetti o informazioni sulla sua presunta attività di stregoneria.
I giudici avevano il compito di indagare sulla questione e di procedere con gli interrogatori. In assenza di testimonianze e di prove decisive, i giudici dovevano basarsi sulla confessione dell’imputato, che spesso veniva estorta con la tortura; le violenze erano tali che difficilmente l’inquisito non confermava le accuse e non denunciava i complici. 

Ecco per esempio cosa è successo in un piccolo paese in provincia di Imperia, Triora
Nel 1587, dopo un lungo periodo di carestia che aveva stremato la popolazione, gli abitanti di Triora iniziarono a pensare che la causa delle loro tribolazioni non fosse propriamente naturale… e ben presto addossarono la causa della carestia a qualcuno di malefico, dotato di poteri occulti: le streghe.
Si iniziò subito a istituire il processo, dopo aver tenuto in chiesa una solenne predica che incitava i cittadini a denunciare qualsiasi sospetto o comportamento anomalo. Naturalmente le denunce non tardarono ad arrivare e nel giro di poco tempo furono arrestate una ventina di donne.
Durante gli interrogatori si fece uso delle più svariate torture, ne coseguirono le dovute ammissioni ed una lista dei sospetti in continuo aumento. Il processo andò avanti per mesi, con decine e decine di accuse ed un uso indiscriminato della tortura e del supplizio.
Tutto si concluse dopo più di un anno con l’invalidazione delle condanne da parte della Chiesa. Ma nel frattempo una delle prigioniere, Isotta Stella, una povera donna di 60 anni, era morta a causa delle torture inflitte e un’altra si era suicidata gettandosi dalla finestra… delle altre la storia non tramanda né il nome né il destino che le attese. E’ probabile però che molte delle donne arrestate sulla base di voci e sospetti morirono di stenti e per le sofferenze delle torture.

Queste sono solo alcuni degli eventi storici che hanno caratterizzato la fantomatica caccia alle streghe.



Quante donne sono state uccise per stregoneria?
Gli studi più recenti come quelli della storica Marina Montesano, hanno fortemente ridimensionato la portata del fenomeno della caccia alle streghe in Europa: le stime parlano di 100mila e 200mila persone processate, delle quali ne furono giustiziate tra le 40mila e le 60mila.  Le persecuzioni furono molto violente soprattutto all’interno dei territori tedeschi del Sacro Romano Impero (in particolare nel sud della Germania), in Francia e in Svizzera.


La caccia alle streghe fu un fenomeno unicamente “religioso”?
Cominciamo facendo una distinzione: non tutti i Tribunali dell’Inquisizione si occuparono di stregoneria. Le tre più famose Inquisizioni della prima età moderna (spagnola, portoghese e italiana) distinguevano tra le azioni di tipo magico e l’intervento del demonio e quindi, a fronte di una mole spesso ampia di denunce, raramente si arrivava alla condanna a morte. Nel volume “Le donne nell’Europa Moderna”, la storica Merry E. Wiesner-Hanks, storica ed esperta di Studi di genere, parla di un piccolo numero di condanne accertate in Spagna, una in Portogallo e nessuna per quanto riguarda l’Inquisizione Romana.
Come dimostra l’esiguo numero di condanne promulgate dai vari tribunali dell’Inquisizione, l’accusa di stregoneria viene esercitata con particolare violenza all’interno dei tribunali ordinari più che in quelli ecclesiastici.  È il caso ad esempio di Doritte Nippers, che nel 1571 venne condannata al rogo nella città di Elsinore, in Danimarca. La donna era a capo di un gruppo di donne commercianti che rifiutarono di obbedire all’ingiunzione del Consiglio Comunale di interrompere la loro attività. L’accusa di stregoneria fu dunque strumentalizzata dal governo locale per un tornaconto politico.


Ci furono uomini accusati di stregoneria?
Circa l’80% delle persone accusate di stregoneria nell’età moderna risultano essere donne ma questo non è vero per tutte le parti d’Europa. Sia la storica Merry E. Wiesner-Hanks che Marina Montesano, storica dell'Università di Genova e autrice di “Caccia alle streghe”, raccontano che in paesi come la Finlandia e l’Estonia circa la metà degli accusati erano maschi. In Islanda e in Russia gli uomini erano invece addirittura la maggioranza e molti svolgevano il mestiere di “guaritori”. 

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